Questo piatto nasce per le esigenze di conservazione dei cibi dei marinai in quanto il gusto non decade con i giorni ma anzi diventa sempre più intenso e gradevole e rappresenta la portata principale della cena della festa del Redentore in attesa dei fuochi d'artificio.
INGREDIENTI
1 Kg di cipolle bianche;
1 bicchiere di aceto di vino rosso;
120 g di pinoli;
120 g di uvetta sultanina;
olio e farina per frittura;
sale.
PROCEDIMENTO
Le sarde vanno pulite (tolte testa, interiora, squame, alcuni tolgono anche le lische lasciando le sarde aperte), lavate e asciugate.
Tagliare le cipolle a fettine sottili e lasciarle appassire in una casseruola con un po' d'olio a fuoco lento.
Versare poi l'aceto e salare.
Lasciare evaporare l'aceto, spegnere il fuoco e mettere da parte.
Le sarde invece vanno infarinate separatamente e fritte un po' alla volta in olio caldo girandole accuratamente per una doratura uniforme.
Vanno poi scolate bene e fatte asciugare su un piatto con della carta da cucina assorbente.
Una volta raffreddate vanno poste in una terrina alternando uno strato di sarde con uno strato di cipolle (abbondanti), pinoli e uvetta sultanina (rinvenuta in acqua calda).
Ora il segreto: lasciare riposare per almeno 24 ore (meglio 48 o più).
N.B Se troverete difficile reperire i pinoli non preoccupatevi: molti veneziani le preparano anche senza e addirittura a volte non mettono nemmeno l'uvetta... anche qui è poi questione di gusti.
Bon Appétit
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